X Edizione.

Stagioni.
Fissare il mutevole in un attimo eterno: è questo l’obiettivo che ci si pone quando si scatta una fotografia. E cosa c’è di più soggetto al cambiamento delle stagioni, così instancabilmente ripetitive eppure così diverse, ognuna con i propri colori, le proprie sfumature, la propria identità, le proprie emozioni?
Le stagioni sono il respiro della terra, il linguaggio della natura del quale il fotografo può rendersi interprete cogliendone l’essenza profonda attraverso uno scatto.

Uno scatto, fresco, rilassante, tecnicamente molto forte sia per la gestione sia della luce e del colore che grazie ad una composizione semplice e minimalista. Ogni dettaglio richiama la pace e la serenità invitando l’osservatore a vagare su tutto il fotogramma in cui l’elemento centrale attrae il primo sguardo ma in una sorta di contrapposizione inconscia invita poi a cercare altri elementi nella fotografia, come l’albero in alto a sinistra.

Una fotografia tecnicamente ineccepibile e di notevole complessità per quanto riguarda la gestione della gamma dinamica in fase di scatto, che non risulta rovinata o esasperata dalla post produzione.
Se il susseguirsi delle stagioni può essere paragonato alle diverse fasi della vita la nascita è un chiaro richiamo alla primavera.

Un richiamo alla pittura non è mai semplice in fotografia e soprattutto in uno still life occorre avere grande padronanza della luce. Seppur con qualche imperfezione si centra perfettamente la stagione autunnale per la scelta dei colori e dei soggetti.
La giuria ha voluto premiare la progettualità che sempre più spesso manca alle fotografie.