Marco
Corvisiero
Corvisiero
30 secondi
Gli occhi degli innamorati, lo sappiamo bene, non sono mai distratti: hanno come scolpiti nel cuore e nella mente il volto dell’amato. Per questo neanche i dettagli riescono a passare in secondo piano: sarebbe come “sciupare” l’amore, dando poca importanza a ciò che di più caro abbiamo nella vita.
Ci piace partire da questa intuizione per presentare questa rassegna di scatti realizzati da Marco Corvisiero che, a distanza di un anno dalla sua scomparsa, trovano casa in questo luogo che per cinque anni della sua vita, e della nostra vita, è stato non solo lo spazio fisico, ma anche il tempo della nostra formazione e della nostra crescita come uomini adulti.
Ci sembrava significativo ospitare proprio qui, nel “nostro” Liceo, questi scatti. Perché crediamo vero che queste aule scolastiche non siano soltanto il luogo dove si imparano passivamente alcune informazioni, ma contengano un “di più”: siano quell’opportunità unica e speciale dove ci si può “formare” nel pensiero e nella vita.
Avere qui, oggi, queste fotografie è proprio per consegnare a chi ha conosciuto Marco, ma anche a coloro che lo conosceranno in modo diverso nel vedere queste immagini, un’eredità non banale: la possibilità offerta dalla nostra vita di avere uno sguardo nuovo.
Ma l’arte della fotografia, come tutti i tesori più importanti, era come quel segreto che custodiva nel cuore e che gli consentiva un incontro più ravvicinato e profondo con la vita. E di vera arte si tratta, vista la qualità degli scatti e l’intensità che sono capaci di trasmettere.
L’attenzione ai dettagli, raggiunti attraverso l’obiettivo fotografico e consegnati al tempo, ci permettono di raccontare il cuore di Marco. E di farlo conoscere anche a chi non lo ha mai incontrato.
Se è vero che soltanto un cuore innamorato è attento ai dettagli, scorgendo ogni singola foto scopriamo il volto più prezioso di Marco: quello di un giovane profondamente innamorato della vita, capace di cogliere nelle varie giornate della sua esistenza i “segni” di una bellezza che lo raggiungeva e della quale si sentiva fortemente grato. Tanto da voler quasi fermare e conservare nel tempo quell’istante di gratitudine che non poteva e non doveva essere lasciato nell’indifferenza.
Della nostra vita resta solo quello che abbiamo regalato.
Ecco il dono più bello di Marco: averci richiamato a non sprecare nelle nostre giornate quei “30 secondi” di tempo per “educare lo sguardo”, così da raccogliere ogni frammento di bene e di bellezza che rende la nostra vita capace di fiducia e speranza. Capace di uno sguardo sempre nuovo e sempre grato. Proprio come quello degli innamorati.
Grazie Marco, ti vogliamo bene!
Liceo Scientifico “Nicoloso Da Recco”